
Split payment: le novità in arrivo e cosa sapere subito
A partire dal 1° luglio 2025, le regole sullo split payment subiscono un cambiamento importante che riguarda da vicino molte realtà, comprese le agenzie di viaggio e i tour operator che operano con società quotate.
L’adeguamento non è complicato, ma richiede attenzione per evitare errori nella fatturazione elettronica e nella gestione delle note di credito.
In questo articolo ti spieghiamo in modo chiaro e pratico cosa cambia, perché succede e come prepararti.
Se sei un cliente Siap puoi scaricare la guida operativa a questo link:
Se utilizzi un gestionale come Atlante Plus, è utile conoscere da subito le novità per garantire continuità operativa e conformità fiscale.
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Cos’è lo split payment e a cosa serve
Lo split payment (in italiano, “scissione dei pagamenti”) è un meccanismo introdotto in Italia nel 2015 per garantire il corretto versamento dell’IVA in operazioni con la Pubblica Amministrazione e con alcune categorie di enti e società.
Il principio è semplice:
il fornitore emette regolarmente una fattura con IVA,
ma incassa solo l’importo netto,
mentre è il cliente (ad esempio un ente pubblico) a versare l’IVA direttamente allo Stato.
Un sistema pensato per ridurre il rischio di evasione IVA, migliorare i controlli e assicurare maggiore trasparenza.
Split Payment: Cosa cambia dal 1° luglio 2025
Dal 1° luglio 2025 si apre una nuova fase per il meccanismo dello split payment (scissione dei pagamenti) in Italia, con importanti implicazioni per le aziende, inclusi fornitori di servizi come agenzie di viaggio e tour operator.
A partire da questa data, le società quotate FTSE MIB escono dal perimetro dello split payment. In concreto:
I fornitori dovranno emetterle fatture con regime IVA ordinario, incassando l’IVA e versandola secondo le scadenze normali.
Le società quotate non tratterranno più l’IVA, né la verseranno all’Erario.
Le fatture emesse dopo il 30 giugno 2025 con split payment verso società quotate non saranno valide e dovranno essere stornate e riemesse con le regole ordinarie.
Resta invece invariato lo split payment per la Pubblica Amministrazione e per le società controllate da enti pubblici.

Cosa devono fare agenzie di viaggio
e tour operator
Se tra i tuoi clienti ci sono società quotate, ecco cosa ti consigliamo di fare:
Aggiorna i sistemi di fatturazione elettronica per passare al regime IVA ordinario con queste aziende.
Verifica con attenzione i dati del cliente: è una PA? Una società controllata? Una quotata FTSE MIB?
Controlla sempre la data del documento per applicare correttamente il regime fiscale.
Se utilizzi un gestionale come Atlante Plus, puoi contare su strumenti pensati per semplificare questo tipo di operazioni. Scopri come.
Come gestire le note di credito con il cambio di split payment?
Il criterio è molto semplice, ti basta seguire queste due regole:
Se la nota di credito si riferisce a una fattura emessa prima del 1° luglio 2025, anche se viene emessa successivamente, va mantenuto il regime split payment.
Se si riferisce invece a fatture emesse dopo il 1° luglio 2025, si utilizza l’IVA ordinaria.

La modifica nasce da un accordo tra l’Italia e la Commissione Europea, che ha concesso una proroga dello split payment fino al 30 giugno 2026, ma imponendo l’esclusione delle società quotate a partire dal 1° luglio 2025.
Un modo per tutelare la liquidità di queste imprese e rendere il sistema fiscale italiano più coerente con le normative europee.
Perché è stato introdotto il cambiamento dello split payment?
Conclusioni e consigli utili
✔ Dal 1° luglio 2025, lo split payment non si applica più alle società quotate
✔ Le fatture verso questi clienti dovranno seguire il regime IVA ordinario
✔ Le note di credito devono mantenere il regime della fattura originaria
✔ È il momento giusto per aggiornare software e procedure
✔ Chiedi supporto al tuo consulente fiscale per gestire con sicurezza il passaggio
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